Una vitale necessità di sentirsi altrove

Non è tanto l’idea di uno spazio incontaminato, quanto piuttosto la sensazione che si prova partendo per un lungo viaggio lasciando a casa le gabbie dorate del nostro malato quotidiano. Libertà, per me, è un’avventura: andare oltre, altrove, senza il peso del cellulare, senza il polso stretto da un orologio.
Libertà è tempo vissuto, ma non programmato.

Libertà è vivere una vita semplice, sentire pienamente ogni secondo, godere del tempo senza ancorarlo alla casella di un calendario. Questo tempo che scorre, che rincorro forsennatamente, mi fa mancare il respiro. Libertà mi fa sentire viva, invece.
Questa signora libertà che ti arricchisce quando sai spogliarti del superfluo.


Per questo credo che viaggiare sia una necessità: non può essere tutto circoscritto all’orizzonte delineato dal proprio passato. Non può essere tutto qui.
La cornice alpina e le montagne della Val di Susa hanno riempito i miei orizzonti per più di vent’anni, ma sono origine di un vento che mi spinge sempre un po’ più in là.

Sento, inesauribile, la voglia di esplorare, di lasciarmi guidare dal vento verso un remoto altrove; eppure, al contempo, è altrettanto forte la necessità di fermarsi - di tanto in tanto - per tornare ad ascoltare i silenzi che soltanto le  vette sanno sussurrare.

Allora parlerò di mete lontane, ma anche di posti meravigliosi a due passi da casa.
Porterò sullo schermo appunti di viaggio, racconti delle persone conosciute nel mio (per ora breve) peregrinare, consigli, itinerari e qualche aneddoto particolare.




«Non esiste nulla di più devastante di un futuro certo.
Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura.
La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso».
— Into the wild